LO SAPEVI CHE: 

All’inizio della prima guerra mondiale il comune di Vadena rappresentava l’unico luogo dove i latifondisti trentini riuscirono ad acquistare terre coltivabili.  

Nel censimento del 1880, la maggioranza della popolazione era di lingua italiana.  

Ora la popolazione è di 1.073 abitanti:  

38,06%  madrelingua tedesca 
61,50%  madrelingua italiana 
0,44%  madrelingua ladina 

 L’economia locale si è sempre basata sull’attività agricola.  

 

Opere architettoniche  

A Vadena non si può certo dire che mancano le opere architettoniche infatti verso il passo di Novale si trova il rudere di Castel Varco (Laimburg appartenente dai signori  Laimburg nel tredicesimo secolo è utilizzata come residenza estiva, successivamente fu la sede giudiziaria di Caldaro), a meridione, sulla sommità del promontorio sorge Castel chiaro (Leuchtenburg appartenente alla famiglia Rottenburg), chiamato cosi, si dice, per il colore bianco della calce di cui era rivestito un tempo. 
 

Leggenda 

Al castello di Leuchtenburg è legata una delle leggende sulla nascita del lago di Caldaro. Il signore del castello – i cui possedimenti si estendevano in tutta la conca, che allora non era coperta dalle acque – era molto ricco, ma molto avaro. Bussò un giorno alla sua porta un bambino orfano, che chiedeva di che sostentarsi; il bimbo fu cacciato in malo modo e si allontanò in lacrime. Il cielo si oscurò e si scatenò una tempesta di enormi proporzioni. Gli abitanti fuggirono verso l’alto, temendo un secondo diluvio universale. Dopo tre giorni, tornò il sole, ed al posto dei vigneti dell’avaro signore c’era un lago, così profondo da aver superato anche il campanile del paese. Ancora oggi, durante i temporali, secondo la leggenda si possono sentire le campane che rintoccano. 

 

Il ponte  

Il vecchio ponte di ferro ad un’unica carreggiata (1928) collegava Vadena con la riva sinistra del fiume, venne smantellato nel 1999 e, dopo il restauro, rimontato per far passare la ciclabile verso Bolzano dalla destra dell’Adige alla sua sinistra, che è contemporaneamente la destra dell’Isarco. 

Al posto del vecchio ponte ne venne costruito un altro più largo che ricorda la però forma del precedente. 

A fianco del ponte è stato restaurato l’antico porto fluviale di Bronzolo ricostruite alcune forme di imbarcazioni e una zattera in ricordo delle antiche tradizioni del paese.  

 

Il porto  

Il porto rappresentò un crocevia di culture europee, qui passarono gli etruschi, i Veneti ed i Celti. 

A valle di Maso Stadio sorgeva il porto sul fiume Adige, gli argini e le banchine d’attracco erano costruiti utilizzando grossi massi squadrati di porfido (roccia locale). 

Il porto risale all’età del ferro.  

Qui si trova il famoso monolito più noto come “Architrave di Vadena” dove è stata incisa una lettera ancora misteriosa per la scrittura retoetrusca del tempo. L’arte orafa degli artigiani del posto era sopraffine, considerando che provenivano dai numerosi castellieri (villaggi fortificati) del Monte di Mezzo (Mitterberg).
 

Curiosità  

A Stadelhof, dal 1938 fino al 1990 si trovava il centro psichiatrico provinciale.  

 

Campanile di Maso Birti e Chiesa di Santa Maria Maddalena  

Il campanile si trova tuttora a Maso Birti con 24,6 metri di altezza, sovrasta tutti gli altri edifici. Fu costruito nel XII secolo.  

Nel campanile si trovarono affreschi risalenti al 1410. Copie di questi affreschi sono conservate oggi nel Municipio di Vadena, mentre quelli originali possono essere ammirati nel Museo Civico di Bolzano. Così come Il campanile anche l’appartenente vecchia Chiesa di S. Maria Maddalena fu eretta nello stesso secolo. La torre campanaria rimase intatta invece la chiesa stessa però venne demolita nel 1796.  

La chiesa fu ricostruita al centro di Vadena ed è tuttora la Chiesa Parrocchiale del paese.